Dieci artisti
In questo articolo, vorrei focalizzare la mia attenzione sugli artisti maggiormente citati nei miei scritti e che, in modo diretto o meno, hanno influenzato la mia formazione.
Va subito detto che non citerò alcuno scrittore, regista o attore, in quanto gli stessi sono già stati enumerati in altri articoli (in particolare a questo link e a quest’altro).
In questa sede è invece opportuno ricordare pittori, scultori, stilisti e compositori.
1) LEONARDO DA VINCI
Scienziato o artista? Semplicemente genio.
Non è un caso se una storia di “Le vite ritrovate” è quasi tutta incentrata sulla figura di Leonardo, sui suoi dipinti (il cenacolo, la dama con l’ermellino e la Gioconda in particolare), sulle sue invenzioni e sul suo enorme acume analitico e osservativo.
2) MICHELANGELO BUONARROTI
È l’emblema stesso dell’ecletticità dell’arte.
Scultore, pittore e architetto, incarna il simbolo stesso delle nuove arti liberali e del nuovo corso che supera definitivamente il classicismo greco e romano.
3) LUDWIG VAN BEETHOVEN
A mio avviso, il compositore che vive a cavallo di due secoli (Settecento e Ottocento) e ne anticipa altri due (Novecento e Ventunesimo Secolo) con il suo pathos, l’emozione, la tragedia e il ripensamento.
Il tutto con una musica che trionfa e che è il leitmotiv della vita.
Le citazioni relative a Beethoven (specialmente alla Sinfonie) sono sparse in vari scritti, da “Parole perse” a “Anonimi”, da “Tre sorelle” fino a “I respiri di un’anima”.
4) FRYDERYK CHOPIN
In “Anonimi” e in “Tre sorelle” compare il medesimo brano ripetuto, ossia “Tristesse”, una traduzione su pianoforte della vita con i suoi casi e la sua necessità.
5) SERGEJ RACHMANINOV
Originario della medesima città del personaggio della prima storia di “La mia generazione” è il culmine del virtuosismo fine a se stesso e della “logica follia” nella quale sarà trascinata la storia del Novecento con sullo sfondo il dualismo e la lotta tra i due motivi principali della melodia.
6) PABLO PICASSO
L’artista che ha attraversato innumerevoli correnti artistiche, spaziando dal surrealismo al cubismo (e quindi dalla filosofia alla fisica), è una connessione perfetta in un mondo sempre più specializzato e sempre meno trasversale.
L’impegno politico susseguente la guerra civile spagnola e il bombardamento di Guernica lo rende un personaggio irrinunciabile da inserire in “Tre sorelle”.
7) COCO CHANEL
Colei che pare abbia inventato la moda come oggi la conosciamo. Eleganza, rottura degli schemi, innovazione, estro e grande senso degli affari.
Un posto in primo piano nella Parigi dei ruggenti anni Venti.
8) PINK FLOYD
In “Parole perse” e “La necessaria fatalità di un’ora” i riferimenti a questa band musicale sono evidenti, in particolar modo ai loro album di maggior successo “Wish you were here”, “The wall”, “The dark side of the Moon”.
9) ENNIO MORRICONE
Se si guarda alla lista di registi e film, non si può non notare la presenza delle colonne sonore di Ennio Morricone.
In particolare, le musiche di “C’era una volta in America” sono presenti in modo esplicito in “La necessaria fatalità di un’ora”.
10) VAN DEN BUDENMAYER
Chiudiamo questo elenco con uno pseudonimo.
Van Den Budenmayer, difatti, è lo pseudonimo adottato dal compositore stesso di Zbigniew Preisner, colui il quale ha firmato la colonna sonora sia del Decalogo sia della Trilogia di Kieslowski.
È la musica di Van Den Budenmayer ad essere presente nella composizione “Il lamento della vita” presente in “Tre sorelle” ed è sempre la stessa musica (con il coro greco posto nel finale di Film Blu) ad essere citata alla fine di “Anonimi” e “Le vite ritrovate”. È il modo in cui si chiude il ciclo e si perpetra l’eterno ritorno dell’identico tramite i suoni che trascendono lo spazio e il tempo.
Oltre a questi artisti, vi sono svariati personaggi legati al Rinascimento Italiano (Botticelli e Raffaello Sanzio) o precursori dello stesso (Giotto), compositori di musica classica o opera (Giuseppe Verdi, Richard Wagner, Franz Liszt) o musicisti rock (Led Zeppelin, The Rolling Stones, Queen).