PASSO 1 DI 12

La prima domanda che mi sono sentito porre milioni di volte è sempre stata:

“Perché scrivi?”

Le risposte possono essere molteplici, e molto personali.

 

Cerco di riassumerle, in breve:

  • Per diventare famoso
  • Per una voglia di emergere dalla massa
  • Per essere riconosciuto da qualcuno (tipicamente nella propria cerchia di conoscenze)
  • Per partecipare a concorsi letterari e vincere premi
  • Per una volontà di lasciare un segno
  • Per condividere le proprie idee / pensieri e diffonderle / i
  • Per un’esigenza personale
  • Perché penso di saperlo fare / perché penso sia il mio “mestiere”
  • Per vendere

 

A dire il vero, la domanda andrebbe scomposta in due distinte sezioni.

Un conto è la scrittura, uno la pubblicazione.

La scrittura, di per sé, è qualcosa di singolo e solitario e non di condiviso.

Si scrive innanzitutto per se stessi e quindi per un’esigenza personale di “stare bene”, a metà tra catarsi, evasione, sfogo, psicoterapia, necessità, almeno questo è quanto ho sperimentato direttamente e tramite testimonianze altrui.

Quindi la vera questione è perché vuoi pubblicare.

 

Come detto, le risposte possono essere svariate, cionondimeno questo sito ha un preciso scopo e una precisa tesi:

 

Si pubblica per vendere

 

Pertanto, chi scrive e pubblica principalmente per essere riconosciuto da qualcuno o per diventare famoso o per partecipare a concorsi letterari, non si troverà a proprio agio leggendo i successivi articoli.

 

Se, quindi, si pubblica per vendere e ricavare di conseguenza un introito, va da sé che l’Editoria a Pagamento viene quasi esclusa a priori.

In particolar modo, come si interpreta l’introito generato?

In tanti pensano che, anche vendendo pochi libri (la zona “giochino” del grafico dell’introduzione), si tratta comunque di un guadagno.

E il tempo che hai investito?

Di solito, non si considera.

 

In quanto diremo, il tempo invece è uno dei punti cardine.

Quanto tempo ci è voluto per redigere il libro?

A quale livello consideri soddisfacente la tua retribuzione oraria?

E, infine, quante copie dovrai vendere per giungere a pareggio (punto di breakeven)?

 

Sembrano concetti difficili, ma facilmente riassumibili nel seguente grafico:

 

 

Il valore da raggiungere in alto è, in prima approssimazione, dato semplicemente da una moltiplicazione:

Tempo investito X Retribuzione oraria

La linea in rosso, invece, rappresenta il numero di copie vendute e la sua pendenza dipende solo da quanto ricaviamo per ogni singola copia venduta.

Ad esempio, se abbiamo impiegato 150 ore per redigere un libro e consideriamo 10 euro all’ora come retribuzione oraria soddisfacente, ecco che la soglia da raggiungere sarà 1500 € e se ricaviamo 1,5€ di guadagno da ogni copia venduta, allora il punto di pareggio si avrà dopo aver venduto 1000 copie.

È solo da quel momento che si fa un vero guadagno ossia che l’introito supera il tuo impegno.

Questo sarà il leitmotiv di tutta la guida: come incrementare le copie vendute e i guadagni su singola copia.

 

Bisogna fare attenzione a due altri aspetti, evidenziati nel grafico medesimo di cui sopra:

  • Ogni spesa aggiuntiva (di tempo o di soldi veri e propri) alza il valore da raggiungere per il pareggio e quindi aumenta il numero di copie vendute per arrivare a questo limite. Pertanto, ogni spesa aggiuntiva va ponderata (conviene o no? Se la attuo, mi farà vendere di più o no?) ed è per tale motivo che l’Editoria a Pagamento non è MAI conveniente, in quanto nessuno si ripaga l’investimento iniziale (di solito notevole) con le copie vendute successivamente. Quindi il concetto di spesa è in realtà una somma di spese vive + il tempo che è servito per redigere l’opera.
  • Le spese (in tempo o in denaro) sono sempre collocate prima a livello temporale (e difatti nel grafico precedente la retta di vendita non inizia nel medesimo istante), mentre gli introiti arrivano dopo. Vuol dire aspettare del tempo per raggiungere il pareggio, in altre parole scrivendo e pubblicando si “investe” su se stessi, scommettendo che le vendite ripagheranno il tempo e le risorse impiegate. Come vedremo, su questo aspetto l’auto-pubblicazione garantisce un vantaggio rispetto all’editoria tradizionale.

 

Non era questa la tua “impressione” iniziale sullo scrivere?

Pensavi fosse tutto legato ad una specie di idea romantica e ispiratrice?

Benvenuto nel mondo di chi crede fermamente che lo scrivere sia una professione da cui si può, e si deve, trarre profitto.

Vai al passo 2 per capire quali argomenti trattare