PASSO 3 DI 12

Se pensi che, per scrivere una qualunque opera, basti solo la fase “creativa” e che scrivere è l’unica attività da svolgere, sei sulla strada sbagliata e, spero, ti ricrederai dopo aver letto quanto di seguito.

La redazione di un manoscritto (di lunghezza o argomento qualunque) implica le seguenti fasi successive.

 

  • Pensare
  • Organizzare
  • Informarsi
  • Scrivere
  • Rileggere
  • Correggere
  • Presentare

 

Ognuna di esse è necessaria, ma non sufficiente, per la redazione di un manoscritto.

Vediamole una ad una.

 

PENSARE

È l’idea iniziale da cui scaturisce ogni opera. Cosa si vuole trasmettere al pubblico? Quale è la tesi di fondo? Quali sono gli argomenti principali? Diciamo che si tratta della famosa “lampadina”, ma senza le fasi successive rimane solo una mezza pagina di idee e non di certo un manoscritto finito e vendibile.

Senza l’idea iniziale, però, non si può fare nulla.

 

ORGANIZZARE

Dopo aver pensato l’idea, essa va strutturata. Come intendiamo suddividere il manoscritto? In quanti capitoli, sezioni, paragrafi? Cosa vi è all’interno di ogni capitolo (la famosa scaletta che a molti potrebbe ricordare i temi delle scuole superiori)?

Quali sono le lunghezze previste di ognuno di essi?

Quali gli argomenti e i personaggi?

La fase di organizzazione dà una prima bozza generale del manoscritto, inteso come struttura e informazioni generali.

 

INFORMARSI

È un processo fondamentale in quanto permette di rendere un manoscritto credibile, verosimile e condivisibile, ad esempio inquadrando un determinato luogo o periodo storico oppure la topografia di una città oppure il modo di parlare e abbigliarsi o, per gli scritti più tecnici, si ricerca la bibliografia e cosa vi è già presente di pubblicato.

Questa fase arricchisce la struttura abbozzata precedentemente e ne determina i contorni.

 

SCRIVERE

È la fase più nota a tutti, quella in cui il manoscritto prende forma e sostanza.

 

RILEGGERE

Una volta terminato di scrivere, il manoscritto va riletto più volte per capirne la fluidità, le corrispondenze o se la tesi / trama risulta evidente e credibile.

È una fase di riflessione e modifica di quanto precedentemente attuato.

 

CORREGGERE

Unitamente, e successivamente, alla fase di rilettura, vi sono sempre correzioni da apportare, per eliminare refusi o errori banali o per rimodulare certi aspetti del manoscritto, togliendo, aggiungendo o spostando alcuni pezzi.

Si tratta dell’ultima rifinitura della sostanza.

 

PRESENTARE

È la fase finale che riguarda la forma. Come vedremo più in avanti, diventa fondamentale per caricare il manoscritto sulle varie piattaforme, facendolo apparire proprio come sarà venduto.

Non è una fase da sottovalutare, in quanto il pubblico vedrà esattamente quanto prodotto in questo particolare passo.

 

A conti fatti, l’esperienza personale mi porta a dire che il tempo per preparare un manoscritto si può suddividere in tre parti identiche:

  • Un terzo prima della fase di scrittura (pensare, organizzare, informarsi)
  • Un terzo per la fase di scrittura
  • Un terzo dopo la fase di scrittura (rileggere, correggere, presentare)

Ad esempio, se scrivi 4 pagine Word (con carattere Times New Roman 12 con interlinea singola) in un’ora e se le pagine del tuo manoscritto sono 240 (che diventano circa 400 in uno dei formati cartacei più in uso, il 6” x 9”), ci metterai 60 ore a scrivere il libro, ma avrai bisogno di 180 ore circa per iniziare e completare il manoscritto.

Ed è questo il tempo impiegato che devi considerare come parametro per comprendere se le future vendite ti hanno ripagato dello sforzo.

 

Sei ancora convinto che basti solo scrivere?

 

Vai al passo 4 per comprendere le ragioni dell’auto-pubblicazione